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La Luminara di San Ranieri

La Luminara di San Ranieri. Ogni anno, per la veglia del Santo Patrono di Pisa, i Lungarni vengono addobbati a festa con migliaia di candele che illuminano le strade lungo l’Arno.

Come ogni paese e città d’Italia, anche Pisa è ricca di tradizioni secolari a cui i pisani sono molto legati e che vivono con molta enfasi.

Una delle celebrazioni più suggestive è sicuramente la Luminara (o Luminaria) di San Ranieri che si svolge la notte prima della festa del Patrono della città, il 16 giugno.

Il giugno pisano

Questo festival si svolge all’interno del cosiddetto “Giugno Pisano”.

Infatti, giugno è per Pisa un mese ricco di celebrazioni storiche ed eventi che si svolgono non solo in città, ma in tutta la provincia.

Il 16 sera si svolge la Luminara di San Ranieri, mentre il giorno successivo, giorno del patrono, si svolgono una serie di celebrazioni liturgiche all’interno della Cattedrale. La fiera costeggia il centro storico e prosegue nel tardo pomeriggio con il Palio remiero che vede le squadre dei quattro quartieri sfidarsi sul fiume.

L’ultimo sabato del mese si svolge il tradizionale Gioco del Ponte sul Ponte di Mezzo, anticipato dal corteo storico con le comparse che rappresentano i vari quartieri del Comune.

Mentre la Regata delle Antiche Repubbliche Marinare si svolge ogni anno, a rotazione, in una città diversa tra Pisa, Amalfi, Venezia e Genova e le loro rappresentanze si scontrano in una gara di canottaggio (sul fiume, in mare o in laguna).

Anche qui il corteo storico è molto ricco e particolare con oltre 80 figuranti che simboleggiano la gloria e raccontano la storia della loro città.

La preparazione della Luminara di San Ranieri

I preparativi per la notte della Luminara iniziano settimane prima con la collocazione delle cosiddette case imbiancate, cornici di legno bianco, sui palazzi dei Lungarni che visitiamo nel nostro tour pisano.

Il pomeriggio del 16, centinaia di persone si occupano di accendere le luci, posizionandole in speciali bicchieri di plastica che vengono collocati sui supporti di legno che incorniciano finestre, porte e tettoie.

Più di 100 mila candele accese conferiscono alla città un’atmosfera magica, sottolineata dal fiume Arno che riflette i suoi giochi di luce. Il tutto è enfatizzato da fuochi d’artificio, musica e giochi di luce che partono dal fiume e che ogni anno attirano persone da tutta la regione e non solo.

Logicamente non è da meno la zona più famosa della città, la celebre Piazza dei Miracolida da cui partono tutti i nostri tour .

Qui tutti i monumenti sono illuminati da luci artificiali (per motivi di sicurezza) e la protagonista indiscussa rimane sicuramente la Torre Pendente illuminata su tutti gli otto piani.

Ma la tradizione delle luci non viene meno, infatti lungo il tratto di mura che circonda la piazza, troviamo la tradizionale illuminazione con bianchetti e candele.

Piccola curiosità: la Torre viene illuminata durante l’anno anche per altre ricorrenze e di vari colori.

Negli anni passati è stato illuminato di blu viola e verde per la Giornata contro le malattie rare il 29 febbraio, di verde per celebrare San Patrizio il 17 marzo, di viola per la Giornata mondiale delle malattie infiammatorie croniche il 19 maggio, di tricolore italiano durante la Pasqua in blocco per il CoronaVirus.

L’origine della Luminara di San Ranieri

La Luminara, ovvero l’addobbo della città con le candele, non è stata “inventata” per il Santo Patrono, infatti ne abbiamo notizia fin dal 1337.

Numerose furono le occasioni di festa per le quali venne utilizzata questa decorazione scenografica, come l’arrivo di Vittoria della Rovere, moglie del granduca Ferdinando II, per il Carnevale del 1639 e il 14 giugno 1662 per l’arrivo della moglie di Cosimo III, Margherita Luisa, di passaggio a Firenze.

San Ranieri Vita e miracoli

Come già detto, il Santo Patrono di Pisa e della sua Diocesi è San Ranieri e la sua ricorrenza ricorre il 17 giugno (giorno della sua morte).

La sua storia è narrata da un suo contemporaneo, Benincasa, che ne racconta la vita e i miracoli prima e dopo la morte.

Ranienri nacque intorno al 1117, figlio della famiglia Scacceri, mercanti dell’alta borghesia che risiedevano nel quartiere di Kinzica, o l’attuale quartiere di San Martino, zona sud-est della città.

Ha una vita spensierata, mondana e piena di benessere, fino a quando non conosce un nobile cavaliere, Alberto Leccacapre, che ha rinunciato alla sua ricchezza e alla sua vita agiata per ritirarsi a vita religiosa presso i monaci del convento di San Vito.

Ranieri prende esempio e anche lui rinuncia a tutte le sue partecipazioni e si converte.

Intorno al 1136 si reca in Terra Santa con una compagnia di mercanti e, deciso a dare una svolta definitiva alla sua vita, scioglie la società mercantile di famiglia e sull’altare del Calvario, nella chiesa del Santo Sepolcro, depone le vesti e riceve l’abito di pellegrino.

Tornò a Pisa nel 1154 e fu accolto amorevolmente nel monastero benedettino di San Vito, dove visse fino alla morte, avvenuta venerdì 17 giugno 1160.

All’inizio del XIV secolo il corpo fu portato in Cattedrale e qui fu realizzato un altare per le sue spoglie all’incrocio della navata con il transetto sinistro, commissionato da Burgundio di Tado a Tino da Camaino.

Solo il 25 marzo 1633 le ossa del Santo vengono trasferite nel nuovo altare monumentale nel transetto destro all’interno della Cappella dell’Incoronazione e per l’occasione viene celebrata la prima Luminara di San Ranieri che si ripeterà quasi ogni anno.

In questo giorno tutta la città era illuminata a festa per celebrare il Santo Patrono che ora riposa in un’urna di vetro.

Sospensione della Luminara nella storia

Tuttavia, ci sono stati momenti della storia in cui la Luminara non è stata celebrata, fu abolita nel 1867 e ripristinata nel 1937 in occasione della ripresa del Gioco del Ponte, fu sospesa durante la Seconda Guerra Mondiale fino al 1952 e fu interrotta tra il 1966 e il 1969, a causa della piena dell’Arno che causò la distruzione del Ponte Solferino e dei Lungarni.

Inoltre, nel 2020 non si terrà a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19.